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LANCIA 037 STRADALE

Caratteristiche
Marca: Lancia
Modello: LANCIA 037 STRADALE
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03/2014 disponibile

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descrizione

LANCIA RALLY 037


L'ing. Sergio Limone fu il responsabile del progetto SE037 e fu Cesare Fiorio, il direttore sportivo Fiat ad annunciare nell'81 la nascita di un nuovo modello per il rally a causa dei cambiamenti nel regolamento. Il progetto fu sostenuto da una collaborazione tra Lancia, Pininfarina e Abarth, riprendendo l'evoluzione della 030 realizzata dalla Abarth nella seconda metà degli anni settanta, e fu presentato al 59° Salone dell'automobile di Torino nel 1982. La versione stradale non riscosse particolare successo (per l'omologazione nel gruppo B bisognava infatti costruire almeno 200 esemplari del modello in questione). Montava un quattro cilindri in linea da 2000 cc di cilindrata, 16 valvole e sovralimentato da un compressore volumetrico volumex che sviluppava 205 CV capaci di spingere la 037 a oltre 220 km/h e di farle raggiungere i 100 km/h da ferma in meno di sette secondi. I primi 150 esemplari (furono prodotte 420 vetture fra stradali e competizione) di questa "matrice" stradale della 037 furono venduti praticamente sulla carta, sulla scia dell'entusiasmo che gli intenditori esprimevano già per il nuovo "contender" mondiale di Casa Lancia. E non si sbagliavano. La 037 disponeva di ben 105 cavalli in più della Rally stradale e di un peso inferiore di 210 kg rispetto a questa. Tutto ciò, come si può immaginare, garantiva prestazioni mozzafiato e una notevole maneggevolezza per poter mattere a terra, in sicurezza, tutti i cavalli disponibili su due sole ruote motrici, contrastando così nelle competizioni lo strapotere di alcune rivali a trazione integrale. La 037, che a tutti gli effetti andava a sostituire la "cattivissima" 131 Abarth, come nuova immagine agonistica del Gruppo Fiat, si poneva da subito come "l'antagonista" per eccellenza delle Audi Quattro, che fino ad allora avevano dominato il Mondiale Rally. All'inizio, forse, qualcuno sottovalutò un poco il potenziale di questa nuova Lancia a due ruote motrici, ma fu un grave errore: le bastarono, infatti, pochi exploit per conquistare il rispetto e incutere timore negli avversari. Nel 1983, con il fortissimo team di piloti che la Lancia aveva ingaggiato, quali Walter Rohrl, Marku Alen e Attilio Bettega, la 037 conquistò il Campionato Mondiale Marche, il titolo più ambito per una Casa automobilistica. Questa straordinaria figlia dell'evoluzione tecnologica dell'era turbo era anche un concentrato di soluzioni all'avanguardia in campo telaistico. La sua struttura a monoscocca centrale con sottotelai anteriori e posteriori e una leggerissima pelle in kevlar, univa doti d'eccezionale robustezza alla garanzia di un notevole contenimento dei pesi. L'apparato sospensivo era dotato di ammortizzatori con corpo in alluminio (acciaio nella versione terra) e bimolle lineari, e contava su doppi ammortizzatori telescopici al retrotreno. Le caratteristiche d'erogazione tipiche della sovralimentazione volumetrica garantivano alla 037 una fantastica guidabilità, proprio grazie alla fluidità del suo potente propulsore 4 cilindri a 4 valvole per cilindro da 1995cc, con una potenza di 310-325 CV e una coppia massima che superava i 30 kgm a 5500 giri/minuto. L'evoluzione della 037 si sviluppò poi in una successiva variante nell'84 detta Evoluzione 1: su questa nuova versione il motore fu portato alla cilindrata di 2111cc, furono sostituitia l'alimentazione a carburatore con l'iniezione elettronica e di conseguenza un incremento della potenza a 350 CV a 8000 giri/minuto grazie anche all'aiuto di un sistema di raffredamento mediante iniettore al volumetrico. Sulla 037 tutto era stato calcolato sapientemente per far si che calzasse in maniera perfetta addosso al suo pilota: dalla posizione di guida fino alle due gobbette ricavate sul tetto per consentire a lui e al navigatore, ovviamente muniti di casco, di non andare a toccare con la testa il soffitto della vettura. Scendere nell'abitacolo di una 037 da competizione è un'esperienza indimenticabile: lo spazio è veramente ridotto al minimo ma tutto è esattamente al posto giusto. Anche la posizione di guida è veramente perfetta e consente cambiate velocissime e pedalate su acceleratore, freno e frizione, che in gara sono operazioni da svolgere rapidamente per essere competitivi; come ha sempre sostenuto Giorgio Pianta, una buona posizione di guida fa guadagnare centesimi o secondi preziosi, senza bisogno di incrementare per questo la potenza. Però tutto questo non bastò, nell'84 e '85, per riuscire a star davanti a Audi e Peugeot, che con le ripettive Quattro e 205Turbo16 a trazione integrale, dominavano il Mondiale Rally ed è li che la Lancia decise di abbandonare la 037 a trazione posteriore e tirò fuori un mostro a 4 ruote motrici, 900kg di peso e oltre 500 CV, il nome mette ancora i brividi adesso, al RAC '85 fece la sua prima comparsa la Lancia Delta S4...


Motore:
4 cilindri in linea, posteriore, centrale longitudinale
1997cc 325 CV a 8000 giri/minuto e 30,5 kg/m di coppia (350 CV e 33 kg/m - versione '84)
alimentazione a carburatore doppio corpo 40DC NVH 12/250 e sovralimentavione volumetrica (sistema di iniezione meccanica Bosch a ghigliottine - vers. '84)

Cambio:
5 rapporti + RM
frizione monodisco a secco
trazione posteriore

Sospensioni:
Anteriori e posteriori a ruote indipendenti, barra stabilizzatrice, doppi ammortizzatori posteriori.
Freni anteriori e posteriori a disco autoventilati

Dimensioni:
Lunghezza 3915mm, larghezza 1850mm e 1245 di altezza. Passo 2440mm

Pneumatici anteriori 205/65-16
posteriori 295/60-16 (da 18 sulle ultime versioni)

Peso 970kg

Prestazioni:
0-100km/h in meno di 4 secondi
velocità massima di 176 Km/h (con i rapporti corti)
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